Esistono pochi posti in cui ci si possa sentire meglio che in casa propria, ma quei pochi sono speciali. Uno di questi è il S.forno. Sarà il tepore che si percepisce appena varcata la soglia, sarà quell’aroma di pane appena sfornato misto al profumo di burro e vaniglia dei dolci in cottura che ci accoglie dandoci il benvenuto, sarà l’atmosfera di convivialità che vi si respira, ma questo forno ha “quel non so che” che vi farà innamorare.
Nato dalla sapienza enogastronomica dei soci de Il Santo Bevitore, questo forno-bistrot è una chicca dell’Oltrarno, in cui si possono trovare, disposti in scaffalature di legno, oltre alle prelibatezze sfornate da Leonardo e Milena, moltissimi prodotti bio a km 0, tipici della regione, ma anche eccellenze della gastronomia italiana, come i pelati S. Marzano, i succhi di mela del Trentino, la pasta Martelli, le conserve di Mariangela Prunotto. In quella Firenze che a volte sa essere troppo turistica a scapito della qualità, nelle viuzze e nelle piazze di questo quartiere si sta assistendo a una riscoperta dell’artigianalità, con attenzione ai prodotti locali e alla genuinità delle materie prime usate.
Nel fondo di uno storico forno di quartiere (con alle spalle ben 150 anni di attività!), l’architetto Saverio Innocenti, autore già del restyling di numerosi bar-ristoranti nel capoluogo toscano e non solo, ha creato uno spazio che unisce il calore della tradizione ad un pizzico di contemporaneità, a metà fra il forno tradizionale e il bistrot alla francese. Qui infatti il pavimento in cotto grezzo e le volte dall’intonaco “sbucciato” sono quelle originali del vecchio forno, così come l’insegna che porta il sapore delle cose del passato. Tutti i mobili e gli arredi sono vintage, hanno una lunga storia alle spalle, una storia di arti e mestieri, che l’antiquario Luca Rafanelli della vicina Via dei Serragli ha saputo tramandare fino ai nostri giorni: il banco da macellaio, il tavolo ottagonale con i suoi cassettini di un orafo, un segna-presenze di un convento, le librerie e gli sgabelli con la loro bellissima patina data dal tempo.
All’interno ci accoglie il bellissimo tavolo da macellaio in legno, di quelli che hanno visto passare la storia, su cui trovano posto i salumi e i pecorini e un bancone con splendide vetrine dietro alle quali focacce, torte di ogni tipo, muffins, e molto altro strizzano l’occhio anche ai più salutisti. Il grande protagonista è ovviamente il pane dal più classico toscano a quelli a pasta madre a lunga lievitazione o ai cereali; ma non solo, schiacciate toscane, cecine, pizze e pani e dolci stagionali come la schiacciate con l’uva e alla fiorentina, pan di ramerino, cenci di Carnevale e frittelle di riso. Moltissime anche le proposte per la colazione e il pranzo: dal tradizionale pane e marmellata a plum cake e crostate frangipane, da panini con salumi tipici a quiches di verdure e crostoni fumanti, ce n’è per tutti i gusti.
Ogni dettaglio al S.forno è curato nei minimi particolari, dalle lampade che illuminano i tavolini, agli sgabelli scortecciati dal tempo, dalla lavagna di scuola su cui ogni giorno i fornai scrivono le specialità servite per la colazione e il pranzo, ai quadri appesi alle pareti, dai tavolini in ferro ai fiori sempre freschi nelle bottiglie di vetro.
Per me andare dal S.forno è sempre una piccola coccola, un modo per farmi un regalo e assaggiare i deliziosi prodotti, sempre diversi e sempre buonissimi, che questo storico forno sa offrire, reinventato e rinnovato senza aver perso la sua vera essenza.
S.forno, panificio
Via di Santa Monaca 3/r
Firenze
davvero una chicca questo forno:)
le panetterie che profumano di buono mettono appetito e nutrono l anima:)
domani nel post parlerò anch io di pane e di panini se ti va di leggerlo:)
buona serata cara
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Si, adoro anche io posti come questo! Domani lo leggerò di sicuro!
Grazie di essere passata qui!
Buona serata anche a te!
K.
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Questo indirizzo mi mancava! Sicuramente presto ci faccio un salto…grazie! 🙂
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